mercoledì 1 aprile 2009

Dove ho visto te



E le mie gambe han camminato tanto
E la mia faccia ha preso tanto vento
E coi miei occhi ho visto tanta vita
E le mie orecchie tanta ne han sentita


E le mie mani hanno applaudito il mondo
Perchè il mondo è il posto dove ho visto te

Dove ho visto te
Dove ho visto te


E le mie ossa han preso tante botte
E ho vinto e perso dentro tante lotte
Mi sono steso su mille lenzuola
Cercando il fuoco dentro una parola


E le mie mani hanno applaudito il mondo
Perchè il mondo è il posto dove ho visto te

Dove ho visto te
Dove ho visto te


E c'è una parte dell'America
Che assomiglia a te
Quei grandi cieli senza nuvole
Con le farfalle e con le aquile
E c'è una parte dentro all'Africa
Che assomiglia a te
Una leonessa con i suoi cuccioli
Che lotta sola per difenderli
E le mie braccia hanno afferrato armi
E tanta stoffa addosso a riscaldarmi
E nel mio petto c'è un motore acceso
Fatto per dare più di quel che ha preso


E le mie mani hanno applaudito il mondo
Perchè il mondo è il posto dove ho visto te

Dove ho visto te
Dove ho visto te


E le mie scarpe han camminato tanto
E la mia faccia ha preso tanto vento
E coi miei occhi ho visto tanta vita
E le mie orecchie tanta ne han sentita


E le mie mani hanno applaudito il mondo
Perchè il mondo è il posto dove ho visto te

Dove ho visto te
Dove ho visto te


E c'è una parte della mia città
Che assomiglia a te
Quella dei bar con fuori i tavolini
E del silenzio di certi giardini
E c'è una parte della luna
Che assomiglia a te
Quella dove si specchia il sole
Che ispira musica e parole


Baciami baciami baciami
Mangiami mangiami mangiami
Lasciami lasciami lasciami
Prendimi prendimi prendimi
Scusami scusami scusami
Usami usami usami
Credimi
Salvami
Sentimi


E c'è una parte della vita mia
Che assomiglia a te
Quella che supera la logica
Quella che aspetta un'onda anomala

E c'è una parte in Amazzonia
Che assomiglia a te
Quelle acque calde e misteriose
Le piante medicamentose

Lorenzo Cherubini


Avrai ragione anche questa volta???


E' un periodo pieno di domande questo...

Come sempre mi sono rivolto al mio Piccolo amico...

...e come al solito quella che scrivo è la prima risposta ce mi ha dato...

...davvero...

...davvero...


DOMANDA: "INSIEME"???

RISPOSTA: "SI..."

...Tutta questa messa in scena del mondo...

Innamorato



Sono sicuro che
se non ti conoscessi
e tu arrivassi ora all'improvviso
mentre me ne sto qui a non fare niente
immerso nella strada.


Se non ti conoscessi,
dicevamo,
e non avessi mai detto
"Ti amo"
mai a nessuna donna prima d'ora
per imbarazzo
o perchè non c'era.


Se non ti conoscessi
e a un certo punto
mentre distrattamente guardo avanti
così come si fa...
sovrappensiero
e tu passassi ora come sei,

io per la prima volta nuovamente
mi sentirei così come mi sento
ancora un'altra volta nuovamente
starei proprio così
come sto adesso...


Innamorato


Se tu apparissi ora
come sei
con quel tuo modo di guardare ...netto
coi tuoi capelli
che come un sipario
si aprono soltanto
a chi ha il biglietto,
io nuovamente ancora un'altra volta
mi sentirei così
come mi sento
incatenato nella tua atmosfera
imprigionato
come piuma al vento.
Io per la prima volta nuovamente
mi sentirei così come mi sento
ancora un'altra volta nuovamente
starei proprio così
come sto adesso...


Innamorato

Lorenzo Cherubini

...vattene...

...che siamo ancora in tempo...
...che pace più non avrò ne avrai, perderemo il sonno...
...o saranno guai
e piccoli incidenti, caro vedrai
la stellare guerra che ne verrà...

...Due destini...

...mai
non ti vorrei veder
cambiare
mai...
...perchè siamo due destini che si uniscono
stretti in un istante solo
che segnano un percorso profondissimo
dentro di loro...
...ed e' per questo che ti sto' chiedendo
di cercare sempre quelle cose vere...

sabato 28 marzo 2009

Coccinella



Coccinella sei volata fino a qui
Ti ha portata forse il vento o la fortuna
Sei venuta a vedere l’amore come si fa
Sei venuta ed io per caso ero qua…..

Coccinella piove e il bosco prende fiato
Sembra che l’autunno mai…qui sia passato
Mentre l’acqua disseta …le primule e le more…
Tu sul palmo della mia mano cerchi vita-----


IO SU DI LEI
IL VENTO SU NOI…….
TRA PAURA E PASSIONE
Pelle su pelle …noi siamo gli amanti
,,,,nel poco tempo….
Prigionieri di un mondo
Che manca d’esempio io…….


Coccinella quanta forza sento adesso
Può’ durare in ogni vita che vivrò’…..”anche se
Fare a meno di lei farebbe bello il resto
Ma poi penso il resto …a me…. ha mai pensato...

IO SU DI LEI
IL VENTO SU NOI…….
TRA PAURA E PASSIONE
Pelle su pelle …noi siamo gli amanti
nel poco tempo

Prigionieri di un mondo
Che manca d’esempio io…….

Io su di lei….. la voglio sentire...
voglio farla tremare…
Sento che vive… ed è vita che ha chiesto
“Come tu adesso“
io per questo momento….. pagherei ogni prezzo
...

Io su di lei….Io su di lei

Biagio Antonacci


Temporale



Gli occhi non sanno vedere quello che il cuore vede
La mente non può sapere quello che il cuore sa
L’orecchio non può sentire quello che il cuore sente
Le mani non sanno dare quello che il cuore da
C’è un temporale in arrivo
C’è un temporale in arrivo senti l’elettricità
C’è un temporale in arriuvo sulla mia città
Porta novità porta novità


Il lupo perde il pelo io perdo le occasioni
Ma non so perdere il vizio delle emozioni
La vita è più interessante delle definizioni
E tutto quello che arriva da qualche parte va
Gerusalemme è divisa sotto ad un solo cielo
E la mia mente è divisa dentro ad un corpo solo
Un meridiano per forza incrocia un parallelo
Determinando la sorte di molta umanità
E tutto quello che sappiamo non è vero
E tutto quello che sappiamo non è vero
Si perdono le origini nel buco del tempo
Ma tutto si conserva nelle profondità
Sia l’elefante che il topo non avranno scampo
La legge della savana li governerà
Non si può scegliere un sogno non si può scegliere
Quando ti arriva ti arriva non c’è niente da fare
Le previsioni del tempo si posson prevedere
Ma un temporale che arriva non lo puoi fermare
Si danza per invocare la fertilità
Si danza prima del sesso o di un combattimento
Si danza per riscaldarsi dal freddo che fa
Si danza per imitare il lavoro del vento
Quando non so dove sono io mi sento a casa
Quando non so con chi sono mi sento in compagnia
Quando c’è troppa virtù il cuore mi si intasa
La cura è spesso nascosta dentro alla malattia
C’è un temporale in arrivo

C’è un temporale in arrivo senti l’elettricità
C’è un temporale in arrivo sulla mia città
Porta novità porta novità


Quando tu hai fame nessuno può mangiare per te
Quando io ho sete nessuno può bere al posto mio
Anche gli automi hanno un cuore di alluminio puro
Pronto per farci passare l’amore del futuro
Abramo lascia la casa senza sapere niente
Si mette in strada lasciando quel che sapeva già
E il trapezista si gioca tutto continuamente
Per pochi soldi ed per un brivido di libertà
L’autista di scuolabus ha in mano la nazione
Più di un ministro di un Papa o di un’autorità
E c’è una terra di mezzo tra il torto e la ragione
La maggior parte del mondo la puoi trovare là
Lavori in corso ci dispiace per l’inconveniente
Hanno scoperto una casa dell’antichità
Due scheletri abbracciati qualche osso poco o niente
Ma il loro bacio va avanti per l’eternità
C’è un temporale in arrivo
C’è un temporale in arrivo senti l’elettricità
C’è un temporale in arrivo sulla mia città
Porta novità porta novità


L’antico impero cinese accolse Marco Polo
Perchè era un giovane mercante di immaginazione
Non servono grandi ali per spiccare il volo
La vita è molto più vasta di una definizione
E stanno tutti aspettando che succeda qualcosa
Che tolga il velo di polvere dalla realtà
E stanno tutti aspettando che arrivi la sposa
Coi fiori in mano e una promessa di felicità
Problemi di digestione ispirano romanzi
Rivelazioni che nascono nell’acidità
Un pò di bicarbonato dopo certi pranzi
Si eviterebbe lo scontro delle civiltà
Gli uccelli volano bassi e sfiorano l’asfalto
E i cani stanno in silenzio con aria d’attesa
La foto sulla parete mi segue con lo sguardo
Nessun allarme per ora nessuna sorpresa
C’è un temporale in arrivo
C’è un temporale in arrivo senti l’elettricità
C’è un temporale in arrivo sulla mia città
Porta novità porta novità


E l’invincibile non è quello che vince sempre
Ma quello che anche se perde non è vinto mai

L’intelligenza è nel corpo il sapere nel cuore
Se pensi sempre ad un muro un muro troverai
Mi son trovato memorie che non sono mie
Ho un solo nome ma almeno cento identità
E’ naturale preferire le belle bugie
Alla durezza di ghiaccio di certe verità
Viviamo comodi dentro alle nostre virgolette
Ma il mondo è molto più grande più grande di così
Se uno ha imparato a contare fino a sette
Vuol mica dire che l’otto non possa esserci
Senti l’elettricità senti l’elettricità
C’è un temporale in arrivo
Porta novità porta novità

Lorenzo Cherubini

martedì 24 marzo 2009

The power of Love



I'll protect you from the hooded claw
Keep the vampires from your door

Feels like fire
I'm so in love with you
Dreams are like angels
They keep bad at bay-bad at bay
Love is the light
Scaring darkness away-yeah

I'm so in love with you
Burns the soul
Make love your goal

The power of love
A force from above
Cleaning my soul
Flame on burn desire
Love with tongues of fire
Burns the soul
Make love your goal

I'll protect you from the hooded claw
Keep the vampires from your door
When the chips are down I'll be around
With my undying, death-defying
Love for you

Envy will hurt itself
Let yourself be beautiful
Sparkling love, flowers
And pearls and pretty girls
Love is like an energy
Rushin' rushin' inside of me

The power of love
A force from above
Cleaning my soul
Flame on burn desire
Love with tongues of fire
Burns the soul
Make love your goal

This time we go sublime
Lovers entwine-divine divine
Love is danger, love is pleasure
Love is pure-the only treasure

I'm so in love with you
Burns the soul
Make love your goal

The power of love
A force from above
Cleaning my soul
The power of love
A force from above
A sky-scraping dove

Flame on burn desire
Love with tongues of fire
Burns the soul
Make love your goal

I'll protect you from the hooded claw
Keep the vampires from your door

Frankie Goes To Hollywood


giovedì 19 marzo 2009

Vita




Vita in te ci credo
le nebbie si diradano
e oramai ti vedo
non è stato facile
uscire da un passato
che mi ha lavato l'anima
fino quasi a renderla un po' sdrucita


Vita io ti vedo
tu così purissima
da non sapere il modo
l'arte di difendermi
e così ho vissuto quasi rotolandomi
per non dover ammettere d'aver perduto

Anche gli angeli
capitano a volte sai si sporcano
ma la sofferenza tocca il limite
e così cancella tutto
e rinasce un fiore sopra un fatto brutto
siamo angeli
con le rughe un po' feroci sugli zigomi
forse un po' più stanchi ma più liberi
urgenti di un amore,
che raggiunge chi lo vuole respirare

Vita io ti credo
dopo che ho guardato a lungo,
adesso io mi siedo
non ci son rivincite,
nè dubbi nè incertezze
ora il fondo è limpido,
ora ascolto immobile le tue carezze.


Anche gli angeli
capitano a volte sai si sporcano
ma la sofferenza tocca il limite
così cancella tutto
e rinasce un fiore
sopra un fatto brutto
siamo angeli
con le rughe un po' feroci sugli zigomi
forse un po' più stanchi ma più liberi
urgenti di un amore,
che raggiunge chi lo vuole respirare.

Lucio Dalla / Gianni Morandi




lunedì 9 marzo 2009

L'Amore e il Cranio



L'Amore sta assiso sul cranio dell'Umanità

e da quel trono profano, con riso sfrontato,

soffia gaio delle bolle rotonde che s'innalzano nell'aria,

quasi a raggiungere i mondi al fondo dell'etere.

Il globo fragile e luminoso prende un grande slancio,

scoppia e sputa la sua anima gracile come un sogno d'oro.

Odo il cranio, a ogni bolla, gemere e pregare:

"Quando finirà questo gioco feroce e ridicolo?

Perché quel che la tua bocca crudele sparpaglia nell'aria, mostro assassino,

è il mio cervello, il mio sangue, la mia carne!"


Charles Baudelaire

domenica 1 marzo 2009

Vivamus, mea Lesbia, atque amemus...

Vivamus, mea Lesbia, atque amemus
Rumoresque senum severiorum
Omnes unius aestimemus assis.
Soles occidere et redire possunt:
nobis cum semel occidit brevis lux,
nox est perpetua una dormienda.
Da mi basìa mille, deinde centum,
dein mille altera, dein secunda centum
deinde usque altera mille, deinde centum.
Dein, cum milia multa fecerimus,
conturbabimus illa, ne sciamus,
aut nequis malus invidere possit,
cum tantum sciat esse basiorum.
Gaio Valerio Catullo


domenica 22 febbraio 2009

Una domanda, ogni tanto, ci vuole...


Come suggeritomi da un Anonimo, ogni tanto è giusto "riaprire" il PICCOLO LIBRO delle RISPOSTE e chiedere qualcosa...e in particolare in questo momento, lo trovo particolarmente "utile"...


...quindi...


DOMANDA: "DEVO ANDARE AVANTI"???


RISPOSTA: "LE CIRCOSTANZE CAMBIERANNO MOLTO VELOCEMENTE..."



...e come sempre è la prima pagina uscita...

sabato 21 febbraio 2009

La solitudine dei numeri primi I


"...furono gli altri ad accorgersi per primi di quello che Alice e Mattia avrebbero capito solo molti anni più avanti. Entrarono nella stanza tenendosi per mano. Non sorridevano e i loro sguardi seguivano traiettorie divergenti, ma era come se i loro corpi fluissero con continuità l'uno nell'altro, attraverso le braccia e le dita contatto.

Il contrasto marcato tra i capelli chiari di Alice, che incorniciavano la pelle del viso troppo pallida, e quelli scuri di Mattia, arruffati in avanti a nascondergli gli occhi neri, si annullava in quell'arco sottile che li congiungeva. C'era uno spazio comune tra di loro, i cui confini non erano ben delineati, dove sembrava non mancare nulla e dove l'aria pareva immobile, imperturbata.

Alice lo precedeva di un passo e la trazione debole di Mattia ne equilibrava la cadenza, annullando le imperfezioni della sua gamba difettosa. Lui si lasciava trasportare ed i suoi piedi non facevano rumore sulle piastrelle. Le sue cicatrici erano nascoste e al sicuro dentro la mano di lei...."


La solitudine dei numeri primi - Paolo Giordano

giovedì 19 febbraio 2009

...risposte....

Quando non ricevo risposte dalle persone...chiunque esse siano...solitamente lascio che il vento mi passi sulla faccia...e con lui il tempo...E quasi sempre entrambi mi fanno passare quel che ho nella testa...

...alcune volte non accade....

...mi chiedo perchè.....

A.

martedì 17 febbraio 2009

Andrea




Andrea s'è perso s'è perso e non sa tornare
Andrea s'è perso s'è perso e non sarà tornare
Andrea aveva un amore Riccioli neri
Andrea aveva un dolore Riccioli neri.

C'era scritto sul foglio ch'era morto sulla bandiera
C'era scritto e la firma era d'oro era firma di re

Ucciso sui monti di Trento dalla mitraglia.
Ucciso sui monti di Trento dalla mitraglia.

Occhi di bosco contadino del regno profilo francese
Occhi di bosco soldato del regno profilo francese
E Andrea l'ha perso ha perso l'amore la perla più rara
E Andrea ha in bocca un dolore la perla più scura.

Andrea raccoglieva violette ai bordi del pozzo
Andrea gettava Riccioli neri nel cerchio del pozzo
Il secchio gli disse - Signore il pozzo è profondo
più fondo del fondo degli occhi della Notte del Pianto.

Lui disse - Mi basta mi basta che sia più profondo di me.
Lui disse - Mi basta mi basta che sia più profondo di me.

Fabrizio de Andrè

lunedì 16 febbraio 2009

Non avevo capito niente....

...e continuo a non capire...

...I Muppets a Putignano




...solo un piccolo video....

...presto il servizio completo...

sabato 14 febbraio 2009

APRILA



Io non mi sopporto più.
Quello che sento di te
È qualcosa che voglio cantare
È terra che tiene calore, odore.
Quello che dico di te
È la cosa a cui credo di più
Se parlo di te a modo mio, difendo.
E tu, sei blu, il colore che, attraversa me e riempie…
E tu, vivrai tante cose, ma solo in una puoi brillare.
Quello che sento di te: APRILA, questa mia vita aprila,
questa mia vita arida
fammi capire quanto c'è di più…
aprila, mettimi dentro a fragole
e fammi tornare a ridere
fammi sentire libero da me
libero da me….

Perchè io non mi sopporto più.
Quello che sento di te
Son sicuro lo sente anche un re
E qualcosa che rende potente, immortale.
Quello che voglio con te
È portare quella croce che hai
E farti fare un po' meno fatica, sudare con te
E tu, sei blu, il colore che
Attraversa me
E riempieeeee….
Quello che sento di te: APRILA Questa mia vita aprila,
Tirami fuori il bello che per paura non ti ho dato mai…
Aprila, diamo indirizzo agli angeli
Lascia speranza ai timidi
Prova a chiamarmi AMORE e non di più
Quello che voglio di te: Aprila, questa mia vita aprila….
Questa mia vita arida, fammi capire quando c'è di più, di piùùùù
APRILA, APRILA, APRILA, APRILA, APRILA, APRILA.

BIAGIO ANTONACCI

sabato 7 febbraio 2009

Io dal mare



Saranno stati scogli di carbone dolce
dentro il ferro liquefatto
di una luna che squagliò un suo quarto
come un brivido mulatto
o un bianco volar via di cuori pescatori
acqua secca di un bel cielo astratto
chissà se c'erano satelliti o comete
in un'alba senza rughe
larghe nuvole di muffa e olio
appaiate come acciughe
o una vertigine di spiccioli di pesci
nella luce nera di lattughe
e io
dal mare venni e amare mi stremò
perché infiammare il mare non si può
aveva forse nervi e fruste di uragani
scure anime profonde
tra le vertebre di vetro e schiuma
urla di leoni le onde
o tende di merletto chiuse su farine
corpi caldi di sirene bionde
forse era morto senza vento nei polmoni
graffio di cemento bruno
barche stelle insonni a ramazzare
nelle stanze di Nettuno
o turbini di sabbia tra le dune calve
sulle orme perse da qualcuno
e io
dal mare ho il sangue e amaro rimarrò
perché calmare il mare non si può
i miei si amarono laggiù
in un agosto e un altro sole si annegò
lingue di fuoco e uve fragole
quando il giorno cammina ancora
sulle tegole del cielo
e sembra non sedersi mai.
e innanzi al mare ad ansimare sto
perché domare il mare non si può
e come pietra annerirò
a consumare
a catramare
a tracimare
a fiumare
a schiumare
a chiamare
quel mare che fu madre e che non so...

Claudio Baglioni

mercoledì 28 gennaio 2009

Tratto da "Amare Tradire" - Aldo Carotenuto

"Lo sviluppo della personalità è tra le cose più preziose" (Jung 1927-57, p. 29).

Si tratta di dire di sì a se stessi, di porsi dinanzi a se stessi come il compito più grave.E' questa la più grande opera d'arte che ci sia dato di realizzare: possiamo lavorare e applicarci a ogni campo, ma l'opera di cui siamo i grandi artisti, i veri maestri, è la nostra individualità, e per conseguirla dobbiamo raggiungere la nostra dimensione più profonda.Quest'arte del diventare se stessi non è incoraggiata dalla logica collettiva, perchè la logica collettiva, volta al mantenimento dell'uniformità, vede nella diversità e nella differenziazione l'incombere d'una minaccia. E' per tale ragione che fin dalla nascita possiamo provare una sensazione strana come individui separati: la sensazione di essere degli intrusi, di nn avere diritto di cittadinanza nella realtà.

"Solo ciò che uno effettivamente è", scrive Jung, "ha forza salutare".

sabato 17 gennaio 2009

Nuovo cinema Paradiso - La principessa e il soldato



"...arrivati alla novantanovesima notte il soldato si alzo'...e se ne ando via..."

martedì 13 gennaio 2009

Princess on the Pea

C’era una volta un principe che voleva sposare una principessa, ma doveva trattarsi di una principessa vera! Perciò si mise a viaggiare in lungo e in largo per il mondo, ma ogni volta non riusciva a decidersi: principesse ce n’erano un po’ dappertutto, ma erano principesse vere? Non si riusciva mai a saperlo con sicurezza: ogni volta sembrava mancare qualche cosa. Alla fine decise di tornare a casa sua, ma era pieno di tristezza per non essere riuscito a trovare una principessa vera.


Una notte che c’era un tempo orribile, con fulmini, tuoni, e acqua a catinelle, qualcuno bussò alle porte della città, e il vecchio re andò ad aprire.

Fuori dalle mura c’era una principessa: Dio mio, la pioggia e il brutto tempo l’avevano conciata proprio bene! L’acqua le picchiava sui capelli e sui vestiti, entrava nelle scarpe dalle punte e ne usciva dai tacchi: eppure lei sosteneva di essere una vera principessa.

“Questo si vedrà,” pensò la vecchia regina, ma non disse nulla: andò in camera, tolse il materasso dal letto e mise sul fondo un pisello; poi prese venti materassi e li mise sul pisello, e sopra i materassi mise ancora venti grossi cuscini di piume.

Quella sera la principessa dormì lì.

La mattina dopo le chiesero come aveva dormito.

“Malissimo!” si lamentò la fanciulla, “non ho praticamente chiuso occhio per tutta la notte! Chissà cosa c’era in quel letto! Ero coricata su qualcosa di duro e mi sono fatta un enorme livido blu e marrone. È stato terribile!”

Così capirono che era una principessa vera, perché aveva sentito il pisello attraverso venti materassi e venti grossi cuscini di piume. Solo una principessa poteva avere una pelle così sensibile!

Così il principe la prese in sposa, convinto finalmente di avere incontrato una vera principessa, e il pisello andò a finire in un museo, dove, se nessuno è venuto a rubarlo, lo si può vedere ancora.

E questa è una storia vera, sapete?

Hans Christian Andersen

domenica 11 gennaio 2009

...un pensiero...

...un pensiero per un amico...

...è un momento difficile...lo sai...ti prometto che mi farò perdonare appena mi sentirò in un pò meglio...tu, ovviamente, non hai nessuna colpa...ma mi conosci molto e da molto tempo...se non mi sono comportato bene (potre dire che mi sono comportato proprio male, forse...), sai bene che non è il mio solito modo di agire...

...so che mi capisci...

...un abbraccio...

Andrea

sabato 10 gennaio 2009

Quando gli occhi mentono...

Come sarebbe bello se la sincerità fosse un valore condiviso. Se la gente riuscisse a guardare in faccia un persona e dire quella che è la realtà. Invece...
Che brutto mondo...e che brutta gente ci vive, a volte...anche coloro che sembrano essere le persone migliori, alla fine si comportano in maniera vergognosa....
Se tu guardi una persona negli occhi e dici "Mi fido di te...mi fido di quello che dici...non ha importanza niente che non sia quello che mi stai dicendo adesso..." e lei ti risponde "Era proprio quello che volevo sentire...solo queste parole...camminiamo...insieme...."...cosa dovresti pensare? Che i suoi occhi mentono? Quegli occhi che ti hanno stregato per quanto erano puliti e pronfondi?
La verità...la sincerità...pensavo di averle con me...mi sbagliavo...non avevo capito niente...

Come eravamo - Finale

Tè fatig tè

ANDATE A LAVORARE :-D

venerdì 9 gennaio 2009

Aforisma III

"Ben fatto è meglio che ben detto"
Benjamin Franklin

La guerra di Piero



Dormi sepolto in un campo di grano
non è la rosa non è il tulipano
che ti fan veglia dall'ombra dei fossi,
ma sono mille papaveri rossi.

«Lungo le sponde del mio torrente
voglio che scendan i lucci argentati,
non più i cadaveri dei soldati
portati in braccio dalla corrente.»

Così dicevi ed era d'inverno
e come gli altri verso l'inferno
te ne vai triste come chi deve
il vento ti sputa in faccia la neve.

Fermati Piero, fermati adesso
lascia che il vento ti passi un po' addosso,
dei morti in battaglia ti porti la voce,
chi diede la vita ebbe in cambio una croce.

ma tu non lo udisti e il tempo passava
con le stagioni a passo di giava
ed arrivasti a varcar la frontiera
in un bel giorno di primavera.

E mentre marciavi con l'anima in spalle
vedesti un uomo in fondo alla valle
che aveva il tuo stesso identico umore
ma la divisa di una altro colore.

Sparagli Piero, sparagli ora
e dopo un colpo sparagli ancora
fino a che tu non lo vedrai esangue,
cadere in terra e coprire il suo sangue.

«E se gli sparo in fronte o nel cuore
soltanto il tempo avrà per morire
ma il tempo a me resterà per vedere
vedere gli occhi di un uomo che muore.»

E mentre gli usi questa premura
quello si volta ti vede ha paura
ed imbracciata l'artiglieria
non ti ricambia la cortesia.

Cadesti a terra senza un lamento
e ti accorgesti in un solo momento
che il tempo non ti sarebbe bastato
a chieder perdono per ogni peccato.

Cadesti a terra senza un lamento
e ti accorgesti in un solo momento
che la tua vita finiva quel giorno
e non ci sarebbe stato ritorno.

«Ninetta mia, crepare di Maggio
ci vuole tanto troppo coraggio.
Ninetta bella, dritto all'inferno
avrei preferito andarci in inverno.»

E mentre il grano ti stava a sentire
dentro le mani stringevi il fucile,
dentro la bocca stringevi parole
troppo gelate per sciogliersi al sole.

Dormi sepolto in un campo di grano
non è la rosa non è il tulipano
che ti fan veglia dall'ombra dei fossi
ma sono mille papaveri rossi.

Fabrizio de Andrè

mercoledì 7 gennaio 2009

Il negozio di antiquariato



Non si può cercare un negozio di antiquariato
in via del corso
Ogni acquisto ha il suo luogo giusto
e non tutte le strade sono un percorso

Raro è trovare una cosa speciale
nelle vetrine di una strada centrale
Per ogni cosa c'è un posto
ma quello della meraviglia
è solo un po' più nascosto
Il tesoro è alla fine dell'arcobaleno
che trovarlo vicino nel proprio letto
piace molto di meno

Non si può cercare un negozio di antiquariato
in via del corso
Ogni acquisto ha il suo luogo giusto
e non tutte le strade sono un percorso

Come cercare l'ombra in un deserto
o stupirsi che è difficile incontrarsi in mare aperto
Prima di partire si dovrebbe essere sicuri
di che cosa si vorrà cercare dei bisogni veri
Allora io propongo per non fare confusione
a chi ha meno di cinquant'anni
di spegnere adesso la televisione

Non si può entrare in un negozio
e poi lamentarsi che tutto abbia un prezzo
se la vita è un'asta sempre aperta
anche i pensieri saranno in offerta

Ma le più lunghe passeggiate
le più bianche nevicate e le parole che ti scrivo
non so dove l'ho comprate
di sicuro le ho cercate senza nessuna fretta
perché l'argento sai si beve
ma l'oro si aspetta

Niccolò Fabi


...ricordi...

...non voglio dimenticare nulla del mio passato...ma non farò dei miei ricordi un pesante fardello da portare durante i miei viaggi...

martedì 6 gennaio 2009

Aforisma II

"Amore è là dove si può dire tutto o non occorre dire nulla"
Albert Harper

Braccio di ferro...

Mi sa che sto sbagliando anche adesso. Mi devo reggere bene a qualche appiglio ed evitare di fare errori. Devo valutare bene...studiare...
Oppure no? Oppure mi devo buttare? Devo lanciare i dadi e poi vedere che numero mi assegna la sorte?
Un braccio di ferro tra il vecchio e il nuovo Andrea....

domenica 4 gennaio 2009

Angie


Oh Angie, Oh Angie,
When will those dark clouds disappear?
Angie, Angie,
Where will it lead us from here ?
With no loving in our souls and no money in our coats
You can't say we're satisfied
But Angie, Angie, you can't say we never tried.

Angie, you're beautiful, but ain't it time we said goodbye?
Angie, I still love you, remember all those nights we cried?
All the dreams we held so close seemed to all go up in smoke
Let me whisper in your ear
Angie, Angie, where will it lead us from here?
Oh, Angie, don't you weep, all your kisses still taste sweet
I hate that sadness in your eyes
But Angie, Angie, ain't it time we said good-bye?
With no loving in our souls and no money in our coats
You can't say we're satisfied
But Angie, I still love you,
Baby, ev'rywhere I look I see your eyes
There ain't a woman that comes close to you come on baby,
dry your eyes
But Angie, Angie, ain't it good to be alive?
Angie, Angie, they can't say we never trie

The Rolling Stones

sabato 3 gennaio 2009

Aforisma I

"La vita non ha alcun obbligo di darci quella felicità che ci aspettiamo da lei"

Mitchell

Alone again, naturally


In a little while from now,
If I'm not feeling any less sour.
I promised myself, to treat myself,
And visit a nearby tower ..........
And climbing to the top,
Would throw myself off,
In an effort to, make clear to whoever,
What it's like when your shattered .......
Left standing in a lurch,
In a church with people saying .....
My God, that's tough, she stood him up,
No point in us remaining .......
I may as well go home,
As I did on my own,
Alone again, naturally.

To think that only yesterday,
I was cheerful, bright and gay.
Looking forward to, and who wouldn’t do,
The role I was about to play.
But as if to knock me down,
Reality came around,
And without so much as a mere touch,
Cut me into little pieces.
Leaving me to doubt, all about God and His mercy,
Oh, if He really does exist,
Why did He desert me?
And in my hour of need,
I truely am, indeed,
Alone again, naturally.

It seems to me that there are more hearts,
Broken in the world that can’t be mended,
Left unattended, what do we do?
What do we do?

Now looking back over the years,
And whatever else that appears.
I remember I cried when my father died,
Never wishing to hide the tears.
At sixty-five years old,
My mother, God rest her soul,
Couldn’t understand why the only man,
She had ever loved had been taken.
Leaving her to start, with a heart so badly broken,
Despite encouragement from me,
No words were ever spoken.
And when she passed away,
I cried and cried all day,
Alone again, naturally .....

Alone again naturally.

Gilbert O'Sullivan


giovedì 1 gennaio 2009

Domanda lecita...



Oggi non poteva che esserci una domanda sul nuovo anno, per il mio libricino...ed infatti...

Domanda: "Come sarà il nuovo anno?"

Risposta: "E' il momento buono per cose nuove..."

....vi garantisco che è la prima pagina che è uscita!!! Non ho barato!!! Quindi....

COSE NUOVE!!!

mercoledì 31 dicembre 2008

Il viandante sul mare di nebbia...

Oggi, 31 dicembre 2008...

Eccomi qui, come un "viandante su un mare di nebbia", a dare le spalle al percorso che ho compiuto. Senza dimenticare nulla. Portando con me, come picccoli spiccioli di un recente passato, i ricordi di un intero anno.

Giorni...settimane...mesi...vissuti totalmente. Un anno di gioie. Un anno di amarezze. Un anno di dolori. Di sogni che si fanno incubi. Di speranze che diventano realtà. Un anno che cambia una vita.

Ma la vita cambia continuamente. Non so dove sarò. Non so con chi sarò. Non so come sarò. Ho provato a scrutare nella nebbia, ho tentato di capire cosa si celi dietro quella densa cortina che copre il mio domani. L'unica vista che ho potuto scorgere è un breve sentiero...pochi passi...un invito a muovermi, a non rimanere fermo ad osservare, se non per quel giusto tempo che ognuno deve concedersi per capire l'unica certezza che il futuro regala: domani, IO sarò con ME. E il "dove", il "con chi", il "come" avranno un senso solo perchè IO gliene darò...in qualunque luogo, con qualunque compagno di viaggio, in qualunque modo...

Non è più tempo di contare gli spiccioli che ho in tasca...c'è da fare il primo passo...ma il primo passo, si sa, è il più duro...

Andrea

lunedì 29 dicembre 2008

SoleLuna...



C'è soleluna dentro di me, c'è l'acqua e c'è il fuoco,
c'è notte, giorno, terra e mare, c'è troppo e c'è poco
c'è soleluna dentro di me, c'è l'acqua e c'è il fuoco
c'è notte, giorno, terra e mare, c'è troppo e c'è poco

Certe sere amico mio mi viene in mente come certe sere
prima di dormire io ripenso a quanto è complicato il cuore
e dico lo sa solo Dio come è difficile andare fino in fondo
nelle scelte che si fanno come è difficile restare al mondo
vivere coerentemente
vivere in mezzo alla gente
scegliere quello che è buono
distribuire ai nemici il perdono

C'è soleluna dentro di me, c'è l'acqua e c'è il fuoco
c'è notte, giorno, terra e mare, c'è troppo e c'è poco
c'è soleluna dentro di me, c'è l'acqua e c'è il fuoco
c'è notte, giorno, terra e mare, c'è troppo e c'è poco

Certe sere amico mio mi viene in mente come certe sere
prima di dormire io, io fino all'alba non riesco a dormire
e sono albero e poi sasso sono un gabbiano che diventa cielo
e sono pioggia e lampadina e sono un asino che prende il volo
che prende il volo

C'è soleluna dentro di me, c'è l'acqua e c'è il fuoco
c'è notte, giorno, terra e mare, c'è troppo e c'è poco
c'è soleluna dentro di me, c'è l'acqua e c'è il fuoco
c'è notte, giorno, terra e mare, c'è troppo e c'è poco

ATOMO CON ATOMO
MOLECOLA CON MOLECOLA
CELLULA CON CELLULA
TESSUTO CON TESSUTO
OSSA PELLE E MUSCOLI
ANIMA E CERVELLO
MADRE PADRE E FIGLIO
SORELLA E FRATELLO
AMICO COMPAGNO
PAESANO E COMPAESANO
UOMO AMBIENTE TERRA
VICINISSIMO E LONTANO
PIANETA COL SATELLITE
LA STELLA COL PIANETA
LO ZERO E L'INFINITO
LA A, LA ZETA

C'è l'acqua e c'è il fuoco
c'è notte, giorno, terra e mare, c'è troppo e c'è poco
c'è soleluna dentro di me, c'è l'acqua e c'è il fuoco
c'è notte, giorno, terra e mare, c'è troppo e c'è poco, poco...

E sono albero e poi sasso
sono un gabbiano che diventa cielo
e sono pioggia e lampadina
e sono un asino che prende il volo
e sono un pesce che diventa cane
sono un cavallo che diventa sedia
una matita che disegna case
e queste case che diventan pane
e questo pane che diventa vino
e sono un vecchio che torna bambino

C'è soleluna dentro di me, c'è l'acqua e c'è il fuoco
c'è notte, giorno, terra e mare, c'è troppo e c'è poco
c'è soleluna dentro di me
c'è soleluna dentro di me
c'è soleluna dentro di me
c'è l'acqua e c'è il fuoco
c'è troppo e c'è poco

Lorenzo Cherubini



domenica 28 dicembre 2008

Ed è subito sera

Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera

Salvatore Quasimodo

giovedì 25 dicembre 2008

Natale...

Oggi è Natale...

Oggi è un triste Natale...

Il più triste che io ricordi.

Non mi era mai piaciuta questa festa. Solo lei l'aveva resa bella. Le aveva dato quello splendore che mai avevo notato e quella luce che mai mi aveva illuminato. Senza di lei, anche quella piccola magia è scomparsa.
E Natale è ritornato ad essere quell'evento consumistico che avevo sempre pensato fosse.

Solo due brevi messaggi mi han fatto tornare il sorriso nel cuore.

"Qui Babbo Natale ha lasciato un pacco piccolo, piccolo per te"...

..."E sì...per te...così mi ha lasciato detto..."...

Questo per me...adesso...vale più di ogni altra cosa...

Andrea

BUON NATALE anche ALCOLICO !!!



L'originalità dovrebbe essere il mio forte e e così faccio gli auguri di buona Natale in questo modo a tutti gli abitanti del blog !!!
Baciiiiii Squaccy

lunedì 22 dicembre 2008

Spleen

“Ho dentro più ricordi che se avessi mill’anni.

Una gran cassettiera che trabocchi
di verbali e romanze, bigliettini d'amore, bilanci, poesie
di grevi ciocche avvolte in ricevute,
non nasconde i segreti che nasconde
il mio triste cervello. È una cripta, una piramide
immensa, con più morti della fossa comune…

- Eccomi: un cimitero che la luna aborrisce,
dove lunghi vermi che sembrano rimorsi
danno l’assalto ai morti che ho più cari;
un salotto decrepito, gremito
d’oggetti fuori moda fra le rose appassite,
fra pastelli lagnosi e pallidi Boucher
che profumano, soli, come boccette aperte.

Niente uguaglia in lunghezza quei giorni zoppicanti
che sotto i fiocchi grevi delle annate di neve
la noia, triste frutto dell’incuriosità,
prende misura d’immortalità.

- E tu ormai non sei altro, materia della vita!
che un granito assediato da un labile terrore
immerso nella bruma d’un Sahara profondo:
vecchia sfinge obliata dal mondo indifferente,
che le mappe ignorano e soltanto
ai raggi del tramonto ferocemente canta!”

Charles Baudelaire

domenica 21 dicembre 2008

...che è successo???

Qualcosa di strano mi spinge ad aprire il mio Libro...

Domanda: "Ma che è successo???"

Risposta: "Va' avanti...con calma..."

...Ah, mio buon vecchio Libro...meno male che ci sei tu...

venerdì 19 dicembre 2008

Un mese...

"Caro Blog, è passato già un mese da quando ci siamo incontrati per la prima volta. Era un brutto, bruttissimo periodo. Si era spenta una luce che credevo sarebbe durata per sempre. E mi sentivo perso. Vuoto. Ma ho voluto e, forse, saputo reagire.

Mi sono messo in gioco. Ho camminato per nuove vie. Ho aperto la mia mente a ciò che non conoscevo. Ho cercato di vivere l'oggi senza pensare nè a ieri nè a domani.

Non so dove sono adesso. E non so quanta strada ho percorso e quanta ne ho ancora da percorrere. Ma il bello è proprio questo non sapere. Il non conoscere quello che verrà. E il volerlo prendere nel momento in cui arriverà. Senza farsi illusioni. Senza farsi progetti. Senza farsi aspettative. Solo...vivendo attimo per attimo.

So bene che questo stato non è quello definitivo: in fondo, sono una persona che cerca la stabilità come metà finale. Ma ora non posso, e probabilmente non voglio, essere stabile. Fino a qualche settimana fa (o erano mesi? Secondo qualcuno non riesco bene a calcolare il tempo...) tenevo strette nelle mani quelle poche cose che avevo con me, forse avendo paura di perdere quella che mi sembrava essere la felicità eterna. Ma quello che è eterno, spesso, si trasforma in effimero e quelli che erano programmi stabili e certi, diventano "stai ancora pensando a....".

Ora mi sento di non avere niente. Di non essere niente. Di non desiderare niente. E mi sento bene, dopotutto. Quel peso che mi impediva di respirare è diventato a poco a poco più leggero. Ogni tanto lo sento ancora, è ovvio. Sento una voce che mi ripete "Sempre...continuamente", senza rendersi conto che SEMPRE e CONTINUAMENTE sono solo modi di dire.

Chissà per quanto tempo ti scriverò, compagno di "viaggio". Ma credo che fin quando mi farà stare bene essere qui con te io continuerò ad aprirti il mio cuore, la mia anima e i miei pensieri.

E poi...ci sono delle persone che sono con noi in questo nostro complesso e bellissimo rapporto. Persone che leggono, che scrivono, che commentano. Ma una in particolare riempe il mio cuore di gioia, ogni volta che scrive qualcosa, sia essa una gran verità o una battuta di spirito. E spero che gli altri non ne abbiano a male, se sono felice che F. sia qui con me. Tu, caro blog, sai bene quanto sia importante.

A presto."

Andrea

giovedì 18 dicembre 2008

Il PICCOLO LIBRO delle RISPOSTE...


Ho un libricino...piccolo...molti di voi conosceranno qualcosa di simile...ma non conoscono il mio...Lui mi ha sempre dato le risposte giuste...quelle che poi si sono verificate con l'andar del tempo...

Mi ricordo quando ancora ero a Sasso Marconi e gli chiesi se sarei tornato a breve a casa...e lui mi rispose "CREDICI"...bene...io ora sono qui...e lui è con me...

Da oggi in poi, quando gli farò una domanda, scriverò qui la risposta che mi ha dato...e poi vedremo insieme se si realizzerà...

Piccolo Libro delle Risposte...la mia domanda è "Freno?"

...la sua risposta: "Le cose andranno bene..."


...vedremo...


Andrea

sabato 13 dicembre 2008

Crash! Boom! Bang!

Avevi ragione...è meravigliosa...





My papa told me to say out of trouble
"When you've found your man,
make sure he's for real!".
I've learned that nothing really lasts forever
I sleep with the scars
I wear that won't heal
They won't heal.
Cos every time I seem to fall in love
Crash! Boom! Bang!
I find the heart but then I hit the wall
Crash! Boom! Bang!
That's the call,
that's the game and the pain stays the same.
I'm walking down this empty road to nowhere
I pass by the houses and blocks I once knew.
My mama told me not to mess with sorrow
But I always did,
and lord, I still do
I'm still breaking the rules
{I kick it up, I kick it down}
Cos every time I seem to fall in love
Crash! Boom! Bang!
I find the heart but then I hit the wall
Crash! Boom! Bang!
That's my real middle name
It has always been the same
That's the call, that's the game and the pain
stays the same.
I still feel the heat
{Slowly fallin' from the sky}
And the taste of the kissing
Shattered by rain
{Comin' tumblin' from be hind}
And the wild holy war.
{I kick it up, I kick it down.}
And every time I seem to fall in love
Crash! Boom! Bang!
I find the roses dying on the floor
Crash! Boom! Bang!
{Crash! Boom! Bang!}
That's the call,
that's the game and the pain
stays the same.
That's my real middle name
It has always been the same
Oh yea oh yea
oh yea uhhuh
Been the same, been the same
It has always been the same
It has always been the same
It has always been the same

Roxette




13 Dicembre...


...auguri, Lou...


...sempre...continuamente...esattamente così come sei...

giovedì 11 dicembre 2008

E sò cuntento e stà...



E so' cuntento 'e stà' cu te pecchè
pecchè me faje guarda senza vedè
e mi sopporti pe chello che so'
forse un po' di più
oh no no no no no no no
i' cu te ce sto buono e tu
Ma poi del resto t'aspetterei
nun me 'mporta' e'
chello ca me puo' da
lassa che vene dimane e tu
t'accuorge ca nun t'appienne cchiù
voglio guardà'
voglio tuccà'
ma i' sul i' sul i' sul nun pozzo stà'
E so' cuntento 'e stà' cu te pecchè
pecchè me faje 'mparà' a nun vulè'
e resti in piedi a parlare un po'
di quello che non va
oh no no no no no no no
i' cu te ce sto buono ccà
Ma poi del resto t'aspetterei
nun me 'mporta' e'
chello ca me puo' da
lassa che vene dimane e tu
t'accuorge ca nun t'appienne cchiù
voglio guarda'
voglio tuccà'
ma i' sul i' sul i' sul nun pozzo stà'
voglio guarda'
voglio tuccà'
ma i' sul i' sul i' sul nun pozzo stà'

Pino Daniele

...sempre...continuamente...esattamente così come sei...


mercoledì 10 dicembre 2008

Se una notte d'inverno un sognatore...

...si sveglia? E si chiede se il sogno poteva davvero essere scambiato per reatà?

La sua mente, piena di falsità sussurate e verità taciute, si è solo creata intorno un castello di illusioni?

Il suo cuore, stanco di suonare una vecchia e triste melodia, ha solo cercato nuovi accordi?

La sua anima, spinta in un folle gioco di inganni, smarrita e disillusa ha solo costruito un inesistente labirinto d'emozioni?

Il sognatore ancora non lo sa...

...non si è ancora svegliato...

Andrea

venerdì 5 dicembre 2008

Kiss the Rain...




La pioggia...

mercoledì 3 dicembre 2008

Chi te l'ha detto...



Quanti anni hai, dimmi occhi blu
quanta gioventu', quanti anni hai
hai ragione tu, forse e' meglio se andiamo via
ma fuori avrai freddo, povero gatto.
Allora scaldati sul mio petto, non andare via
lascia che ti scaldi le mani, inventa una bugia
per quel ragazzo che vedi domani
per ogni stella che cade sul tetto
per questa luna curiosa che ci sorprende nel letto.
Chi te l'ha detto
ma chi te l'ha detto
che il vero amore e' qualcosa di eterno
ci si puo' amare e farsi compagnia
senza andare all'inferno.
Tu che non l'hai mai fatto
con la tua bocca corri corri a cercare la mia
se ti fai prendere dal sentimento
e' anche amare un momento
ancora un momento.
E' sparita con te vicino
anche l'ultima stella, e' mattino.
E' l'ora delle bugie, il momento di farlo e' adesso
ma dilla con sentimento
a quel ragazzo appoggiato sul muro
ai suoi capelli nel vento, al suo sguardo sicuro.
Ma chi te l'ha detto
ma chi te l'ha detto.
Se domattina non torni qui
per mille anni non torni qui
sarebbe l'inferno, sarebbe un inferno
perche' stanotte ho toccato qualcosa di eterno
e fra le stelle sui tetti mi perdo
ogni notte mi perdo.
Ma chi te l'ha detto
che ogni notte c'e' una luna curiosa sul tetto
che si ferma a guardare
due ragazzi abbracciati, abbracciati in un letto.

STADIO

...sempre...continuamente...esattamente così come sei...


Sulla mia tesi...

Parlavo con un'amica della "citazione" sulla tesi di F. (con il quale mi scuso per la violazione del Copyright del post precedente...anche se...)

Mi è venuta in mente la mia...


"Quando il tuo amore

non produce amore reciproco

e attraverso la sua manifestazione di vita,

di uomo che ama,

non fa di te un uomo amato

il tuo amore è impotente, è una sventura"


KARL MARX

martedì 2 dicembre 2008

L'essenziale è invisibile agli occhi...




In quel momento apparve la volpe.
"Buon giorno", disse la volpe.
"Buon giorno", rispose gentilmente il piccolo principe, voltandosi: ma non vide nessuno.
"Sono qui", disse la voce, "sotto al melo..."
"Chi sei?" domando' il piccolo principe, "sei molto carino..."
"Sono una volpe", disse la volpe.
"Vieni a giocare con me", le propose il piccolo principe, sono così triste..."

"Non posso giocare con te", disse la volpe, "non sono addomestica".
"Ah! scusa", fece il piccolo principe.

Ma dopo un momento di riflessione soggiunse:
"Che cosa vuol dire ?"
"Non sei di queste parti, tu", disse la volpe, "che cosa cerchi?"
"Cerco gli uomini", disse il piccolo principe.

"Che cosa vuol dire ?"
"Gli uomini" disse la volpe, "hanno dei fucili e cacciano. E' molto noioso! Allevano anche delle galline. E' il loro solo interesse. Tu cerchi delle galline?"
"No", disse il piccolo principe. "Cerco degli amici. Che cosa vuol dire "?"

"E' una cosa da molto dimenticata. Vuol dire ..."
"Creare dei legami?"
"Certo", disse la volpe. "Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l'uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo".

"Comincio a capire" disse il piccolo principe. "C'è un fiore... credo che mi abbia addomesticato..."
"E' possibile", disse la volpe. "Capita di tutto sulla Terra..."
"Oh! non e' sulla Terra", disse il piccolo principe.

La volpe sembrò perplessa:

"Su un altro pianeta?"
"Si".



"Ci sono dei cacciatori su questo pianeta?"
"No".
"Questo mi interessa. E delle galline?"
"No".

"Non c'è niente di perfetto", sospirò la volpe. Ma la volpe ritornò alla sua idea:
"La mia vita è monotona. Io do la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me. Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio perciò. Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sarà illuminata. Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi fanno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiù in fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai dei capelli color dell'oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano..."

La volpe tacque e guardò a lungo il piccolo principe:
"Per favore... addomesticami", disse.

"Volentieri", disse il piccolo principe, "ma non ho molto tempo, però. Ho da scoprire degli amici, e da conoscere molte cose".
"Non si conoscono che le cose che si addomesticano", disse la volpe. "Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!"

"Che cosa bisogna fare?" domandò il piccolo principe.

"Bisogna essere molto pazienti", rispose la volpe. "In principio tu ti sederai un po' lontano da me, così, nell'erba. Io ti guarderò con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po' più vicino..."

Il piccolo principe ritornò l'indomani.

"Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora", disse la volpe.
"Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell'ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore... Ci vogliono i riti".

"Che cos'e' un rito?" disse il piccolo principe.
"Anche questa è una cosa da tempo dimenticata", disse la volpe. "E' quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un'ora dalle altre ore. C'è un rito, per esempio, presso i miei cacciatori. Il giovedi ballano con le ragazze del villaggio. Allora il giovedi è un giorno meraviglioso! Io mi spingo sino alla vigna. Se i cacciatori ballassero in un giorno qualsiasi, i giorni si assomiglierebbero tutti, e non avrei mai vacanza".

Così il piccolo principe addomesticò la volpe.

E quando l'ora della partenza fu vicina:
"Ah!" disse la volpe, "... piangerò".
"La colpa è tua", disse il piccolo principe, "io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi..."
"E' vero", disse la volpe.
"Ma piangerai!" disse il piccolo principe.
"E' certo", disse la volpe.
"Ma allora che ci guadagni?"



"Ci guadagno", disse la volpe, "il colore del grano".
Poi soggiunse:
"Va' a rivedere le rose. Capirai che la tua è unica al mondo. Quando ritornerai a dirmi addio, ti regalerò un segreto".

Il piccolo principe se ne andò a rivedere le rose.

"Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente", disse. "Nessuno vi ha addomesticato, e voi non avete addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila altre. Ma ne ho fatto il mio amico ed ora è per me unica al mondo".
E le rose erano a disagio.

"Voi siete belle, ma siete vuote", disse ancora. "Non si può morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, è piu' importante di tutte voi, perché è lei che ho innaffiata. Perché è lei che ho messa sotto la campana di vetro. Perché è lei che ho riparata col paravento. Perché su di lei ho uccisi i bruchi (salvo i due o tre per le farfalle). Perché è lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perché è la mia rosa".

E ritorno' dalla volpe.

"Addio", disse.



"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".
"L'essenziale e' invisibile agli occhi", ripete' il piccolo principe, per ricordarselo.

"E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante".
"E' il tempo che ho perduto per la mia rosa..." sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.

"Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa..."
"Io sono responsabile della mia rosa..." ripetè il piccolo principe per ricordarselo.





Il piccolo principe - Antoine Jean Baptiste Marie Roger de Saint-Exupéry - Cap. XXI

The Family Man

...le cose importanti della vita...

...le cose semplici...

...acqua dal mare...

...acqua dalla luna...

...un'ora...un mese...un anno...una vita...

"Non lo so...forse è stato solo un sogno...sono andato a letto in una triste notte di dicembre e ho immaginato tutto...ma ti giuro che niente è stato più reale..."


lunedì 1 dicembre 2008

Clandestino

Oggi mi sento così...

Clandestino della vita mia stessa vita...

Ho visto un nuovo mondo, oggi pomeriggio...

Grazie Ariel...




Solo voy con mi pena
Sola va mi condena
Correr es mi destino
Para burlar la ley

Perdido en el corazón
De la grande Babylon
Me dicen el clandestino
Por no llevar papel

Pa' una ciudad del norte
Yo me fui a trabajar
Mi vida la dejé
Entre Ceuta y Gibraltar

Soy una raya en el mar
Fantasma en la ciudad
Mi vida va prohibida
Dice la autoridad

Solo voy con mi pena
Sola va mi condena
Correr es mi destino
Por no llevar papel

Perdido en el corazón
De la grande Babylon
Me dicen el clandestino
Yo soy el quiebra ley

Mano Negra clandestina
Peruano clandestino
Africano clandestino
Marijuana ilegal

Solo voy con mi pena
Sola va mi condena
Correr es mi destino
Para burlar la ley

Perdido en el corazón
De la grande Babylon
Me dicen el clandestino
Por no llevar papel

Argelino clandestino
Nigeriano clandestino
Boliviano clandestino
Mano Negra ilegal


domenica 30 novembre 2008

Auguri !!!


Ok ok...era stato scritto sul mio contratto che ogni tot di boiate dovevo scrivere l'intervento serio ma oggi mi voglio superare: addirittura proverò a postare !!! Il giorno é importante, appunto è il mio primo post :-D ...scherzi ma non troppo a parte volevo fare gli auguri di Buon Onomastico ad Andrea in maniera originale e così stanotte pensavo pensavo e stamattina mi sono menato giu dal letto 2 ore prima del solito (la domenica s dorm) per realizzare 'sta cosa !!!
Tiè, ti allego come regalo pure il South Park che avevo realizzato un anno fa come piccolo regalo che credo sia abbastanza somigliante...difficilmente oggi ci vedremo causa i miei impegni di lavoro (sigh sigh) e anche durante la settimana (sigh sigh sigh) ma ho scelto come colore del post il verde speranza (anche perchè se scrivevo col giallo che è il mio colore preferito ci volevano gli occhiali 3d e visto che Roger da poco ha imparato ad ficcare la penna nel pc....figuriamoci...) quindi chissà....
Ciao a tutti e un bacio a tutte da Squaccio'78 (o'88 come volete voi)

sabato 29 novembre 2008

Tellus Stabilita

Negli occhi le immagini recenti. Nella testa, però, queste immagini si sovrappongo ad altre e altre e altre ancora. Diverse per luogo e tempo. Ma uguali nella loro tragica crudezza.

Qualche tempo fa avrei commentato questi avvenimenti con il dito accusatore puntato in una direzione, senza farmi tante di quelle domande che da due giorni mi martellano la testa. Perchè, se identico è il sentimento di immediato disprezzo verso l'atto in se, cerco anche le ragioni dell' "altra parte", di quelle persone che decino, con tale fredezza e premeditazione, di mettere in pratica un progetto che vede come conclusione certa anche la proprio distruzione.

Mi chiedo come si possa arrivare al punto di odiare qualcuno, o più che altro qualcosa - quello che quel qualcuno rappresenta - a tal punto da usare il proprio corpo come arma per annientare l'altro. Mi chiedo perchè qualcuno sia arrivato a quel punto.

Mi chiedo se noi, figli di un occidente mai sazio e mai soddisfatto, potremmo mai capire cosa voglia dire tutto questo. Cosa voglia dire prepararsi per mesi, anni a partire per una morte certa. Per una morte il cui unico risultato è la sofferenza altrui. E forse, ma probabilmente per chi ci crede è importante, un posto d'onore oltre la vita.

Mi chiedo come uscire da tutto questo. Non certo con risposte violenti a domande violente. Come si è fatto fin'ora. E come credo si farà ancora. A tal proposito mi lascio che mi aiuti ancora la scrittrice Marguerite Youcernar e a quello che lei fa dire all'imperatore Adriano nel suo libro, quando alla morte del conquistatore e suo predecessore Traiano, decide che la vera conquista non è l'espansione fisica dei territori romani, ma il loro consolidamento pacifico, fatto di scambi di idee, di merci, di persone.

"Cercai di infondere, nell'avviare i negoziati, quell'ardore che altri riserva al campo di battaglia: forzai la pace. Il mio competitore, d'altro canto, la anelava quanto me..."
"Le oasi si ripopolavano di mercanti che commentavano le notizie alla luce dei bivacchi, e che ogni mattina, insieme alle loro merci, caricavano per trasportarle in paesi sconosciuti parole, pensieri costumi intimamente nostri, che a poco a poco avrebbero dilagato nel mondo in modo più sicuro che non le legioni in marcia..."
"Tentai di dimostrare ai Greci che non erano i più saggi, ai Giudei che non erano affatto i più puri...Quelle razze che vivevano porta a porta da secoli non avevano mai avuto nè il desiderio di conoscersi, nè la dignità di sopportarsi a vicenda...Ogni ora di tregua era una vittoria, anche se precaria come tutte; ogni dissidio sanato creava un precedente, un pegno per l'avvenire. M'importava assai poco che l'acordo ottenuto fosse esteriore, probabilmente temporaneo: sapevo che il bene e il male sono una questione di abitudine, ce il temporaneo si prolungam che le cose esterne penetrano all'interno e che la maschera, a lungo andare, diventa il volto. Dato che l'odio, la malafede, il delirio hanno effetti durevoli non vedevo perchè non ne avrebbero avuti anche la franchezza, la giustizia, la benevolenza. A che valeva l'ordine alle frontiera,se non riuscivo a convicere quel tigattiere ebreo e quel macellaio greco a vivere l'uno di fianco all'altro tranquillamente?"

Quasi duemila anni fa. Siamo andati sulla luna. Ma qui, sulla nostra cara e vecchia Terra, è tutto simile ad allora. L'uomo odia l'uomo. L'uomo perseguita l'uomo. L'uomo uccide l'uomo.

Duemila anni.

Andrea

mercoledì 26 novembre 2008

Palaghiaccio...diciamo...

Sono da poco tornato nella mia calda casettina dopo aver maggiormente affaticato le mie già stanche e doloranti membra in quella nuova, strana struttura che è definita PALAGHIACCIO. E come dice il titolo: diciamo, palaghiaccio. Oddio, il posto è quello che è - un po' piccolino, il ghiaccio non è perfettamente levigato, i pattini sono tipicamente pattini da "affittare" - ma per quanto mi riguarda quando prima hai ZERO e poi hai UNO devi essere contento.

E' la filosofia di vita che preferisco. Per me devi sempre cercare il meglio in ogni cosa. Ma devi essere felice di quello che hai, in ogni momento. Non potrei mai vivere "accontentadomi" ma non vorrei mai vivere senza essere felice di quello che mi circonda. E' il segreto che mi spinge ogni giorno. Sorriso nel cuore e nella mente, ma cuore tenace e mente pronta a spingermi avanti. Sempre.

Sono stato bene, questa sera. Ho scoperto in Annarita e Andrea due ottime persone. Amiche? Spero lo diventino presto, come tanti altri che sto incrociando. Ecco. Incrociare la gente. Termine strano. Non so perchè l'ho usato così. Però è quello che ho provato anche stasera. Ho "incrociato" delle persone che non so se mai vedrò di nuovo. Ma ci sono stato bene. Senza quel peso che ho sempre avuto di pensare "chissà domani cosa...".

Va bene così, ora. E lo dico anche al mio Anonimo preferito. Va bene così perchè è oggi. Perchè non sempre bisogna chiedersi "chissà domani cosa...". Ho vissuto finora preoccupandomi troppo del momento successivo. E mi perdevo spesso l'ADESSO.

Ma adesso...è tutto diverso. E va bene così. Va bene così.

Andrea

sabato 22 novembre 2008

L'antitesi del giorno...

Frase ascoltata questa notte da una persona appena conosciuta:

"Stasera qualcuna me la devo fare, perchè domani torna la mia ragazza e poi..." (accompagnata da relativo gesto dei polsi incrociati per sottolineare il concetto...).

Frase letta stamattina, da "Memorie di Adriano" di Marguerite Yourcenar:

"La piccola frase di Poseidonio a proposito dell'attrito di due piccole parti di carne, non defnisce il fenomeno dell'amore, così come la corda toccata dal dito non rende conto del miracolo infinito dei suoni".

La cosa che più mi terrorizza è che ieri sera mi sono accorto, di nuovo, come la prima frase abbia infiniti sostenitori, mentre la seconda solo pochi, intimi amici.

Andrea

venerdì 21 novembre 2008

Eternal Sunshine of the Spotless Mind

Più di qualcuno potrebbe non riconoscere il titolo di questo bel film interpretato da un bravissimo Jim Carrey. Non se ne deve proccupare. Qualche pazzo in Italia lo ha tradotto come "Se mi lasci ti cancello", che francamente fa pensare più ad una ridicola commediola in classico stile stelle e strisce (della serie, "Se scappi ti sposo"...) che a quello che in realtà la pellicola è: un ottimo film, la cui sceneggiatura vinse anche l'Oscar nel 2005, con dei contenuti che sono tanto oscurati dal titolo italiano quanto valorizzati da quello originale.

Mi è capitato di pensare più di una volta alla possibilità di poter eliminare i ricordi - tutti i ricordi, ovviamente - legati ad una persona e alla vita vissuta insieme.

Ecco. Cancellare, nel senso più brutale del termine, una persona. Non ricordarsi più nulla di lei tanto da non riconoscerla nemmeno guardandola negli occhi. Dimenticare il bene e il male che ci si è scambiati nel corso nel tempo. "Sopprimere" il passato.

Ho riflettuto a lungo su questo, come è mio costume...le porte socchiuse, sempre loro, non mi abbandonano nemmeno oggi...

Quattro anni fa rispondevo a questa domanda nel modo più terribile. Per me dimenticare era tutto. Avrei volentieri rinunciato alla vita stessa pur di non continuare a pensare a ciò che avevo perso. A ciò che era stato. A ciò che non sarebbe mai tornato. Ero sciocco, forse. Ma ero in uno stato di disperazione totale che non mi faceva più essere me stesso. Pensavo e dicevo cose che successivamente mi hanno fatto vergognare. Non reagivo. Avrei davvero voluto cancellare tutto e ripartire dall'inizio. Una lavagna perfettamente pulita. Senza ricordi. Senza emozioni. Senza passato.

Quattro anni fa.

Adesso no. Ora la mia risposta è completamente differente.

Non rinuncerei mai a nessun attimo della mia vita. Anche i momenti brutti, le esperienze negative, i giorni difficili voglio che restino scritti nella mia mente, indelebilmente. Non vorrei mai che nessun mio ricordo venisse distrutto. Perchè i ricordi sono parte di me. Sono il mio ieri che si riversa nel mio oggi. Sono ciò che mi ha fatto diventare l'uomo che sono.

Ma non sono solo i momenti grandiosi che voglio tenere ben stretti. Sono le piccole cose.

Non vorrei mai dimenticare Giuseppe che mi prende in giro per le mie orecchie tappate dopo il volo da Praga. Annina che mi chiama "Dottor Zoidberg". La fila fatta con Alessio per prendere i biglietti per Foggia-Cremonese. L'abbraccio di Roger dopo il rigore di Grosso in finale.


E non dimenticherò mai quella fontana al Giardino del Lussemburgo a Parigi. Pane e brique come pasto. Il silenzio. Il mondo che si muove intorno ma che non ci tocca. La mancanza di qualsiasi altro desiderio che prolungare l'attimo. La serenità.


La serenità.


Andrea

giovedì 20 novembre 2008

Ma il passato è una terra straniera?

Ho appena finito un interressante dialogo con una persona cara. Mi conosce. Sa come sono fatto.
Mi ha chiesto se sono impazzito. Anzi, mi ha proprio dato del pazzo.
Il nocciolo della discussione era il mio riagganciare rapporti con gente del mio passato. Gente importante. Gente con cui ho condiviso tutto. Gente con cui "ci siamo scambiati la pelle, le anime e le ossa", come dice il buon Ligabue. Gente che poi mi ha fatto soffrire, e tanto. Ma ritrovarsi dopo tanto tempo e riscoprire - in una frase, in un gesto, in uno sguardo - un affetto privo di qualsiasi domanda, qualsiasi richiesta, qualsiasi pretesa è straordinario.
Non so se sia giusto andare avanti senza mai voltarsi. Io non credo lo sia, a dire il vero. Ho imparato (tardi, purtroppo...) che se non valuti bene quello che sei stato, non riuscirai mai ad essere in equilibrio. E chiunque ti incontrerà, soffrirà per questa tua mancanza.
Dovendo ripartire da zero, mi è sembrato più che giusto girarmi e guardare quello che era stato. Non per cercare di riottenerlo. Ma solo per non averne paura dopo. Per non ricadere negli stessi errori.
Magari l'avessi fatto tanto tempo fa. Probabilmente avrei chiuso prima tante porte - ecco, di nuovo... - e sarei andato avanti più sereno. E avrei fatto essere sereno chi mi era accanto.
E adesso sono felice di poter parlare di quel passato senza timore. Senza paura che la sua ombra nera offuschi il presente. Oggi è figlio di ieri. E può un figlio esistere senza un padre?
Andrea