"Caro Blog, è passato già un mese da quando ci siamo incontrati per la prima volta. Era un brutto, bruttissimo periodo. Si era spenta una luce che credevo sarebbe durata per sempre. E mi sentivo perso. Vuoto. Ma ho voluto e, forse, saputo reagire.
Mi sono messo in gioco. Ho camminato per nuove vie. Ho aperto la mia mente a ciò che non conoscevo. Ho cercato di vivere l'oggi senza pensare nè a ieri nè a domani.
Non so dove sono adesso. E non so quanta strada ho percorso e quanta ne ho ancora da percorrere. Ma il bello è proprio questo non sapere. Il non conoscere quello che verrà. E il volerlo prendere nel momento in cui arriverà. Senza farsi illusioni. Senza farsi progetti. Senza farsi aspettative. Solo...vivendo attimo per attimo.
So bene che questo stato non è quello definitivo: in fondo, sono una persona che cerca la stabilità come metà finale. Ma ora non posso, e probabilmente non voglio, essere stabile. Fino a qualche settimana fa (o erano mesi? Secondo qualcuno non riesco bene a calcolare il tempo...) tenevo strette nelle mani quelle poche cose che avevo con me, forse avendo paura di perdere quella che mi sembrava essere la felicità eterna. Ma quello che è eterno, spesso, si trasforma in effimero e quelli che erano programmi stabili e certi, diventano "stai ancora pensando a....".
Ora mi sento di non avere niente. Di non essere niente. Di non desiderare niente. E mi sento bene, dopotutto. Quel peso che mi impediva di respirare è diventato a poco a poco più leggero. Ogni tanto lo sento ancora, è ovvio. Sento una voce che mi ripete "Sempre...continuamente", senza rendersi conto che SEMPRE e CONTINUAMENTE sono solo modi di dire.
Chissà per quanto tempo ti scriverò, compagno di "viaggio". Ma credo che fin quando mi farà stare bene essere qui con te io continuerò ad aprirti il mio cuore, la mia anima e i miei pensieri.
E poi...ci sono delle persone che sono con noi in questo nostro complesso e bellissimo rapporto. Persone che leggono, che scrivono, che commentano. Ma una in particolare riempe il mio cuore di gioia, ogni volta che scrive qualcosa, sia essa una gran verità o una battuta di spirito. E spero che gli altri non ne abbiano a male, se sono felice che F. sia qui con me. Tu, caro blog, sai bene quanto sia importante.
A presto."
Andrea
:-)
RispondiEliminaF.
...se la strada ti sembra lunga...non voltarti!
RispondiEliminaChe tu sia Leone o Gazzella...quello che conta è correre!
Forse siamo solo tutti un po' "schiavi" di alcuni stereotipi di vita...
Ci spaventa la diversità...
Ci spaventa essere soli...
Preferiamo essere "male accompagnati", allora?
Io credo che non bisogna arrendersi, non importa quanto ci faccia stare male, non importa quante volte ci dicono che stiamo sbagliando...
Sbagliare? Cosa significa?
Cosa si intende per "sbagliare"?
Dalla forma arcaica "sballare = fare assumere una forma diversa alla balla (di fieno)"...
Uno sbaglio è solo una forma diversa...
L'essenza resta la stessa...
E "l'essenziale è invisibile agli occhi..."
(io posso dirlo!)
F.
sbagliare significa fermarsi kon il fisiko e la mente, pensare a lungo sulle tappe passate della propria vita e avere il coraggio (cosa rara in questo mondo) di chiedere scusa....l'essenziale è visibile, è ciò che uno riceve e non ciò che si vorrebbe ricevere....
RispondiEliminaL'essenziale è invisibile agli occhi..
RispondiEliminail ricordo di quello che si è ricevuto diventa l'essenziale quando viene a mancare la visibilità degli occhi, ma resta ben evidente al cuore..
"non si vede bene che col cuore.."
anche io posso dirlo.....(:o*)
"l'essenziale è invisibile agli occhi"
m.
...è dal confronto che nascono le idee...e qui, di confronto, ne abbiamo da vendere...
RispondiEliminaMi piacerebbe capire, dall'ANONIMO - ANONIMO, cosa intende per "sbagliare significa fermarsi kon il fisiko e la mente, pensare a lungo sulle tappe passate della propria vita e avere il coraggio (cosa rara in questo mondo) di chiedere scusa"... Cioè...perchè dice che sarebbe sbagliato avere il coraggio di chiedere scusa...
Per me chiedere scusa è il primo passo nel proprio migliaramente interno, quando si capisce di aver sbagliato...
E poi...Non so se lo posso dire io...ma l'essenziale, ciò che è veramente essenziale, è davvero invisibile agli occhi...Ma nel senso più profondo del termine...E' qualcosa che non provi con i cinque classici sensi, ma con altro...e quest'altro non si può spiegare...lo si deve "sentire"...
"sbagliare significa fermarsi kon il fisiko e la mente, pensare a lungo sulle tappe passate della propria vita e avere il coraggio (cosa rara in questo mondo) di chiedere scusa"... significa che per alcuni è sbagliato fermarsi e riflettere sui propri errori e chiedere scusa...anzi dirò di più, che alcuni pensano di avere ragione nonostante sia evidente nella realtà delle cose che si ha torto...ma questa è un'altra storia...troppo lunga da raccontare...usando una espressione " la verità prima o poi viene sempre a galla...tempo ci vuole"....
RispondiEliminaquando si sbaglia si sbaglia non pensando di farlo..
RispondiEliminaè a posteriori che quello che è stato fatto può risultare un errore, ma contestualizzando il tutto al momento in cui si è fatto..si era intenzionati a considerarlo errore?
ne dubito fortemente, altrimenti saremmo tutti degli imbecilli, per cui..
quel che è fatto è fatto.
si deve soltanto cercare di non ripeterlo nello stesso modo con le stesse persone..
con quelle nuove, invece..si prova!
magari lo sbaglio era proprio la persona del passato..
chissà!?!
;o)
io son fortunata..
son contenta delle persone del mio passato e del mio presente..
poche, pochissime e quelle che son rimaste..buone..
qualcuna ogni tanto si allontana..
ma c'è.
e poi qui c'è solo una persona che ha sempre ragione:IO!
:D
m.
In effetti è raro che qualcuno davvero sbagli sapendo di sbagliare...Anche se c'è chi è capace di farlo, magari in un momento di pazzia...
RispondiElimina"Tempo ci vuole..."...a me piace dire che "Il tempo è galantuomo"...chissà...se davvero lo sarà...
Errare umanum est, perseverare diabolicum!
RispondiEliminaF.