lunedì 22 dicembre 2008

Spleen

“Ho dentro più ricordi che se avessi mill’anni.

Una gran cassettiera che trabocchi
di verbali e romanze, bigliettini d'amore, bilanci, poesie
di grevi ciocche avvolte in ricevute,
non nasconde i segreti che nasconde
il mio triste cervello. È una cripta, una piramide
immensa, con più morti della fossa comune…

- Eccomi: un cimitero che la luna aborrisce,
dove lunghi vermi che sembrano rimorsi
danno l’assalto ai morti che ho più cari;
un salotto decrepito, gremito
d’oggetti fuori moda fra le rose appassite,
fra pastelli lagnosi e pallidi Boucher
che profumano, soli, come boccette aperte.

Niente uguaglia in lunghezza quei giorni zoppicanti
che sotto i fiocchi grevi delle annate di neve
la noia, triste frutto dell’incuriosità,
prende misura d’immortalità.

- E tu ormai non sei altro, materia della vita!
che un granito assediato da un labile terrore
immerso nella bruma d’un Sahara profondo:
vecchia sfinge obliata dal mondo indifferente,
che le mappe ignorano e soltanto
ai raggi del tramonto ferocemente canta!”

Charles Baudelaire

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